Thursday, September 26, 2013

Maria: il filo rosso nella vita di don Bosco padre ed educatore



Nel pomeriggio, la prospettiva che viene affrontata è quella pedagogico carismatica. Il primo intervento è affidato a sr. Piera Ruffinatto e ha per titolo: L’esperienza della filialità e i risvolti pedagogici nel sistema preventivo di San Giovanni Bosco.
“Di tutto siamo debitori a Maria”. È questa per sr. Piera la chiave per comprendere Don Bosco e la sua opera. Per cogliere il modo caratteristico con cui don Bosco visse il suo essere figlio di Dio e figlio di Maria si deve prima sondare la sua esperienza, collocandola nel contesto della sue relazioni familiari e della sua cultura. Solo così è possibile considerare se e in che senso la filialità mariana è via privilegiata di educazione preventiva. Questo porterà a vedere come la filialità mariana vissuta dall’adulto educatore è sorgente di paternità e maternità educativa e diviene esperienza decisiva per l’acquisizione della propria identità di educatore/trice salesiano/a.
L’esperienza mariana è il filo rosso che orienta tutta la storia di don Bosco: dal sogno dei nove anni alla fondazione dell’oratorio. Maria è per lui soprattutto e anzitutto Madre. Da Maria e dalla sua sollecitudine materna scaturisce il sistema preventivo ed il paradigma di una paternità/maternità educativa, che rendendosi “umile, forte e robusto”, assume la tenerezza di madre, il coraggio di combattere nelle difficoltà, la speranza che fa alzare gli occhi verso il cielo.
Per esplicitare questo, secondo sr. Piera è possibile fare cenno alle Vite di Michele Magone, Domenico Savio e Francesco Besucco, discepoli docili e ardenti di educatori delicati e affettuosi, testimonianza di spiritualità e di pedagogia narrativa, perché sono tra i documenti più importanti per cogliere il sistema preventivo in atto cioè l’efficacia trasformatrice della filialità mariana.

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