In
una pausa dei lavori, incontriamo Noemi Bertola, Coordinatrice Mondiale dei
Cooperatori Salesiani, Paola Staiano, Presidente Confederale delle Exallieve e
degli Exallievi delle fma, Pina Bellocchio, del Consiglio mondiale dell’Istituto
delle Volontarie di don Bosco con il compito della vita salesiana e della Famiglia
salesiana e con l’attenzione all’Africa e alle regioni e gruppi di lingua
francese.
Che cosa ti porti via
dopo una settimana di Seminario di studio?
Noemi
- Tantissimi stimoli su Maria da approfondire sia per me stessa, come pure per
l’Associazione, perché tutti siamo figli di Maria. Soprattutto l’abbandono di
forme devozionali che non sempre rispondono a una crescita nell’abbandono
filiale, fiducioso a Maria. Ci sono tre atteggiamenti della “scuola di Maria”
che sono per me eloquenti: l’eccomi di Maria, con il suo sì alla volontà del
Padre; il riconoscere la volontà del Padre nel Figlio e indirizzarlo ai
discepoli nelle nozze di Cana; infine, il silenzio che parla sia quando
conservava tutto nel suo cuore sia quando stava sotto la Croce. Qui, mi sembra
di trovare l’invito ad un’opera di “masticazione” della parola, a vivere il
dolore, a prenderla davvero come Guida e Maestra. C’è un percorso tracciato in
particolare per i Salesiani Cooperatori/trici, che vivono nel quotidiano. E mi
piace ricordare Attilio Giordani, la sua parola che ci ricorda di essere nel
mondo, ma non del mondo: vivere nel quotidiano della nostra vita familiare e
associativa costantemente riferiti alla dimensione evangelica e mariana.
Infine,
l’ascolto delle relazioni su don Bosco e madre Mazzarello sono una miniera di
chiarificazioni e di approfondimenti, come pure le storie di vita delle suore: esempi
per noi Salesiani Cooperatori/trici che siamo chiamati a vivere ogni giorno la
statura alta della santità.
Paola
- Anche per me è stata un’esperienza molto arricchente. Ho particolarmente
goduto l’ascolto delle testimonianze di vita, come pure la sessione dei diversi
approcci, l’esperienza di don Bosco, di madre Mazzarello. Porto come una
consapevolezza nuova: sentire Maria “dentro” la mia vita: madre, maestra, guida,
esempio … nulla possiamo fare senza di lei. Ho promesso alla Madre, e mi sono
impegnata con lei, per iniziare uno studio all’interno delle varie Federazioni
per vedere “come” le exallieve vivono questa dimensione della filialità nella
loro vita, non tanto come devozione, ma nel concreto rapporto con Maria. Già
come Exallieve non facciamo niente “senza Maria”. Abbiamo vissuto l’esperienza
delle Linee di impegno dell’Europa... Come scelta, eventi di questo genere li
viviamo sempre in un luogo mariano… per cui già lo viviamo, ma forse in modo
non consapevole, invece dobbiamo cercare strade per viverlo.
Pina
- Ho vissuto un’esperienza di famiglia. Mi ha particolarmente interessato
questa sfaccettatura della filialità che interpella la dimensione mariana della
nostra vita. In particolare, il percorso che va dalla filialità, alla sororità,
alla maternità. Per noi Volontarie è importante sviluppare relazioni materne
per aprirsi alla missione. Ed è fondamentale però darvi uno spessore
spirituale.
(continua)