Wednesday, September 25, 2013

Filialità = imparare a prendersi cura



La giornata si apre con la celebrazione eucaristica del mattino, presieduta da don Fabio Attard, Consigliere generale per la Pastorale giovanile.
Continuiamo ad approfondire la tematica della filialità da diversi punti di vista delle scienze dell’educazione. Dopo l’approccio antropologico, realizzato ieri con l’ascolto del Prof. Mancini, è oggi la volta dell’aspetto psicologico, biblico-teologico e mariologico.
Un bel programma, non c’è che dire.
Il primo intervento della mattinata, dal titolo Aspetti evolutivi e psicologici della relazione filiale, è affidato a sr. Milena Stevani, docente di Psicologia dinamica alla Facoltà «Auxilium». Con la chiarezza e la precisione che le sono propri, sr. Milena ci accompagna in un percorso che colloca la tematica della filialità all’interno dei processi di memoria personali e dei legami intergenerazionali.
Dal punto di vista psicologico, fa riferimento ad un aspetto di fondo dell’identità personale in quanto l’esperienza relazionale con le figure dei genitori è alla base del vissuto interiore e dello stile di relazione di ogni persona.
La relazione filiale va collocata all’interno delle molteplici esperienze e dei numerosi fattori che plasmano il cammino di sviluppo della persona. Oggi, come constatiamo, il significato di essere figlio è messo in questione dai fenomeni sociali che pongono in discussione la realtà della famiglia e questa stessa presenta aspetti variegati in rapporto alle singole culture.
Per sr. Milena è possibile conoscere e comprendere alcuni processi e dinamiche che incidono sull’esperienza della filialità e che vanno dal vissuto filiale alla capacità di prendersi cura come espressione di un processo evolutivo di differenziazione, di integrazione, di riconciliazione, di apprendere a dare un senso alle proprie esperienze di “figlia/o”, con la cura della riconoscenza e della relazione, con l’impegno a riequilibrare il rapporto intergenerazionale.
Il cammino è senz’altro lungo, complesso, dura tutta la vita. Per questo, sono importanti la fiducia e la pazienza.

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